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Le nostre Seychelles

I preliminari

Abbiamo organizzato questa vacanza praticamente a ridosso di Natale, il venerdì 22 mattina ero al telefono con Seyvillas e nel primo pomeriggio, giusto in tempo, abbiamo chiuso il tutto. Senza l’aiuto e il supporto di Seyvillas, l’organizzazione sarebbe stata pressoché impossibile, davvero super efficienti.

E a Natale, sotto l’albero, è apparsa una scatolina con dentro alcuni oggetti di mare (un cappello, un costume, occhiali, crema, e…dei biglietti aerei!).

Siamo quindi partiti il 1° gennaio, noi due adulti carichi di aspettative e i nostri due cuccioli di 6 e 8 anni, anche loro carichi di aspettative (e di maschere e pinne per lo snorkeling). Infatti, nei giorni precedenti alla partenza, avevamo guardato quanti video e immagini sia possibile delle Seychelles che, neanche a dirlo, sono molto belli, questo ha contribuito ancor di più ad aumentare le nostre aspettative, chiaramente in aggiunta al carico di stanchezza con cui si arriva al Natale e al freddo accumulato.

Il viaggio d’andata

Il viaggio d’andata è stato lungo ed un pò travagliato (Air Seychelles ha ritardato il volo diretto da Parigi dalle 22 di sera alle 8 del mattino dopo), ma appena arrivati a Mahè inizi a respirare quell’aria calda che ti riporta in vita. Non appena scendi dall’aereo (a Mahè non ci sono finger quindi scendi dall’aereo dalle vecchie scale direttamente sulla pista) e cammini verso il terminal il tuo corpo riprende vita, ti ricarichi istantaneamente nonostante le fatiche del viaggio.

L’agenzia locale Creole contrattata da Seyvillas ci aspettava in aeroporto, e ci aveva già risolto tutti i problemi generati dal ritardo del volo, credetemi un grandissimo sollievo!

Praslin

Una notte a Mahè forzata dal ritardo del volo, e via la mattina presto si parte per l’isola di Praslin con il ferry di prima mattina e alle 9 siamo già nell’hotel Britannia a fare colazione. Dopo poco arriva la macchina a noleggio (recapitata in albergo mentre sorseggio un caffè) e si parte alla scoperta di Praslin.

Questione: dove si va? A nord, a sud, si attraversa l’isola? Scegliamo di andare a nord verso l’aeroporto, ma tutti scalpitiamo per vedere il mare. Ci fermiamo subito dopo sulla strada, scendiamo e corriamo verso il mare (che letteralmente è a due passi dalla macchina). Rimaniamo tutti a bocca aperta. Mentre siamo ancora a bocca aperta e immergiamo i piedi nell’acqua tiepida dell’Oceano Indiano, uno squaletto di circa mezzo metro passa davanti a noi, lì a neanche due metri dal bagnasciuga.

La prima spiaggia: Praslin, Grande AnseLa prima spiaggia: Praslin, Grande Anse

Siamo appena arrivati…se qui è tutto così cosa ci aspetta? Aspettative ancora più alte, e carichi a mille si va alla prima vera spiaggia, poco più a nord, Anse Kerlan, e finalmente ci godiamo la sabbia fine e bianca ed il mare tiepido.

I 3 giorni a Praslin trascorrono veloci, velocissimi e li viviamo a pieno, giriamo l’isola in lungo e in largo per scoprire le sue bellezze, che sono davvero tante, e infatti non riusciamo assolutamente a vederle tutte, anzi. Rimaniamo molto impressionati dalla giornata trascorsa ad Anse Georgette, per molti la spiaggia più bella dell’isola all’interno del resort Constance Lemuria, entrati previa prenotazione fatta dal nostro agente locale il giorno del nostro arrivo (se volete visitare questa fantastica spiaggia non dimenticate di prenotare!).

La più bella di Praslin: Anse GeorgetteLa più bella di Praslin: Anse Georgette

La Digue

Ma arriva l’ora di partire e il 6 gennaio di prima mattina siamo al Jetty di Baie St Anne pronti per salire sul ferry che ci porterà a La Digue, dove arriviamo dopo soli 15’ di traversata. Servizio dell’agenzia locale Creole impeccabile, a dire il vero durante tutto il viaggio, neanche un minuto di ritardo su tutti gli appuntamenti e trasferimenti concordati.

Appena entriamo al porto di La Digue ci rendiamo conto che quest’isola è qualcosa di speciale, e infatti ci ricevono quei massi enormi del faro ed un colore dell’acqua che ci lascia a bocca aperta. Appena scendiamo c’è già il taxi ad attendere che ci porta alla Pension Fidele dove trascorreremo i nostri 4 giorni a La Digue.

La proprietaria Josette ci accoglie alla grande, ci sistemiamo, contrattiamo con lei la mezza pensione (prima colazione e cena 27€ per adulto, bambini la metà) e l’uso delle bici (7€/gg l’una), alle 10 siamo già per strada alla scoperta dell’isola.

La Digue: le biciLa Digue: le bici

Ci dirigiamo vs nord, facciamo neanche 2 km per arrivare alla spiaggia di Anse Severe e scoprire la prima sorpresa dell’isola: sul ciglio della strada ci aspetta una tartaruga gigante!

La Digue: la tartaruga giganteLa Digue: la tartaruga gigante

Ci fermiamo stupiti (le tartarughe giganti si trovano solo nelle Seychelles e nelle Galapagos), i bambini felici, gli danno da mangiare, si beccano qualche morso involontario, facciamo incetta di foto e video e ripartiamo. Proseguiamo lungo la strada, ci fermiamo qua e là, pranziamo al Villaggio Patatran a nord dell’isola, e nel pomeriggio decidiamo di andare in quella che viene considerata una delle spiagge più belle al mondo, mi riferisco ad Anse Source d'Argent.

Per entrare bisogna attraversare L’Union Estate, una tenuta privata dove ci sono alcune piantagioni di vaniglia, un masso gigantesco al piede del quale ci sono una ventina di tartarughe giganti, il cimitero storico della famiglia proprietaria, ed alcuni edifici storici; gli adulti pagano 115 SCR (ca. 7€), i bambini entrano gratis.

Dopo un pò di strada dentro la tenuta molliamo le bici e continuiamo a piedi, ciò che vediamo davanti a noi ci lascia stupiti, faccio fatica a metterlo in parole, ma se le immagini del posto rispecchiano bellezza, essere lì di persona non ha prezzo. Innanzitutto rimaniamo colpiti dal fatto che vediamo pochissima gente (immagino perché forse molti fanno le gite a La Digue da Mahè o Praslin per la giornata e quindi nel pomeriggio rientrano), poi dalla varietà di paesaggi, e piccole insenature che si alternano a passeggiate all’interno a ridosso di enormi massi di granito e vegetazione rigogliosa.

La Digue: Anse Source d’ArgentLa Digue: Anse Source d’Argent

Strafelici torniamo nella nostra pensione, dove ci aspetta una cenetta creola fantastica: pesce per noi, pollo per i bambini, verdure e birra a volontà, questa situazione si ripeterà ogni sera (con menù ogni giorno diversi, ma concordati la mattina con Josette) durante il nostro soggiorno a La Digue.

La Digue: Pensione Fidele e JosetteLa Digue: Pensione Fidele e Josette

La mattina seguente decidiamo di attraversare l’isola per andare nella spiaggia di Grande Anse, il percorso di 4 km è facile per gran parte del tragitto, solo nella parte finale si fa un pò di salita più impegnativa, ma non ci scoraggiamo, scendiamo e spingiamo le bici a mano per un pò.

Arrivati a Grand Anse rimaniamo senza fiato: il mare è di un colore turchese così intenso che facciamo fatica a credere ai nostri occhi. Inoltre, c’è un fortissimo sole e non vediamo nessuno in giro, solo delle piccole capanne costruite con i rami delle palme, capiamo anche subito il perché: la spiaggia è molto larga e non ci si può riparare dal sole! Ci adeguiamo alla situazione e costruiamo una piccola capanna con alcuni pali e rami abbandonati che troviamo a ridosso della spiaggia, evidentemente già utilizzati per lo stesso scopo nei giorni prima.

La Digue: Grande AnseLa Digue: Grande Anse

Subito dopo bagno, perché fa caldo e lo sforzo per costruire la capanna merita una ben guadagnata ricompensa!

Rientriamo la sera ed andiamo al porto per un drink, ci fermiamo nella spiaggia del Fish Trap (dove torneremo ancora nei giorni successivi) e ci godiamo un tramonto splendido.

Terzo giorno a La Digue, decidiamo fare il giro dell’isola passando dalla punta nord, ci fermiamo ad Anse Grosse Roche nel lato est dell’isola, dove troviamo l’ennesima spiaggia da sogno, completamente deserta, tutta per noi. I bambini fanno snorkeling, noi ci riposiamo e respiriamo ancora l’aria calda dell’isola.

Penultimo giorno nell’isola, lo dedichiamo ad Anse Source d’Argent, non poteva essere diversamente. Facciamo incetta di foto e video, c’è pochissima gente, e ce la godiamo al massimo, mangiamo un enorme piatto di frutta nel baretto improvvisato sulla spiaggia. Nel pomeriggio la bassa marea ci permette di fare una lunga passeggiata sul mare verso sud, i nostri occhi registrano paesaggi e spiagge che non dimenticheremo mai. L’ultimo giorno e le ultime ore decidiamo di trascorrerle nella spiaggia di Grande Anse, dove ci accoglie ancora un mare splendido dove fare il bagno ancora e ancora.

Il rientro

Il lungo rientro inizia con il traghetto a Praslin, al Jetty ci attende la macchina dell’agenzia locale Creole che ci porta all’aeroporto dove prendiamo il piccolo aereo che in 15’ ci riporta a Mahè, quindi volo per Abu Dhabi con Air Seychelles, scalo e ultima tratta a Roma con l’Alitalia.

Praslin: volo interno Air Seychelles Praslin-MahèPraslin: volo interno Air Seychelles Praslin-Mahè
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