Infinite sfumature d'azzurro
Arrivare alle Seychelles è un po’ come arrivare in paradiso: questo avevamo sempre letto e sentito e questo ci aspettavamo naturalmente. Ma poi, ogni esperienza è diversa, e la stessa cosa può non piacere a tutti allo stesso modo.
L’intricata foresta ci ha accolto alle prime luci dell’alba, con quella che sembrava una leggera foschia. Ma arrivati all'imbarcadero il sole aveva già iniziato la sua salita nel cielo e il caldo si faceva sentire. Le isole sono ricoperte di fitta foresta pluviale ed emergono all’improvviso da un oceano a volte impetuoso, che non perde occasione per ricordarci la propria forza.
Praslin
Praslin ci ha accolto con la sua vegetazione rigogliosa e le macchie intense di colore degli ylang ylang e delle altre variopinte specie di fiori. Anse Volbert (Cote d'Or) era proprio davanti al nostro alloggio (Cote D'Or Chalets): una lunga distesa di sabbia bianca ideale anche per belle passeggiate.
Prenotiamo l’escursione in barca sull’isola di Curieuse, regno delle tartarughe giganti: esperienza unica, da non perdere.
L’indomani abbiamo riservato l’entrata ad Anse Georgette, presso il Lemuria Resort: la spiaggia è senza dubbio una delle più belle dell’isola. Circondata da un verde campo da golf, non massivamente frequentata, consente di ascoltare la voce forte del mare che inonda la sabbia di turchese mentre ruggisce sugli scogli neri con le sue onde potenti.
Anche Anse Lazio, molto più grande ed affollata, merita una visita: delimitata da imponenti rocce granitiche, e’ fatta per nuotatori esperti perché la risacca rende complicata l’entrata e l’uscita dall’acqua. le onde si incontrano e si scontrano sulla battigia in un abbraccio schiumoso che ti trasporta per diversi metri, ma con un po’ di attenzione la cosa risulta molto divertente!
Praslin offre anche la visita alla Vallée de Mai, parco naturale direi unico al mondo. Palme di vario genere, tra cui l’endemico coco de mer, creano un enorme ombrello naturale che consente di visitare il parco anche con la pioggia battente, senza prendere una goccia.
Le isole sono molto umide, anche nella cosiddetta stagione secca: almeno due metri di pioggia cadono ogni anno alle Seychelles!
La Digue
Lasciamo Praslin e dopo circa un quarto d’ora giungiamo a La Digue. Già vedendo le acque del porto ci si rende conto che l’isola nasconde spiagge segrete e meravigliose.
In effetti è così, sono davvero tante e ci si arriva in bici, dalla tranquilla Anse Severe con acqua trasparente, ideale per lo snorkeling, alla suggestiva Anse Source d'Argent, disseminata di piccole insenature e piscinette naturali, dalla piccola Anse Patates, riservata e nascosta, a Grand Anse con le sue onde fragorose e potentissime. Ognuna nasconde un mistero, ognuna sembra dipinta da una mano abilissima che ha sparso i diversi toni d’azzurro, rendendole una diversa dall’altra, ma tutte come sospese fra le nuvole, in una dimensione quasi irreale.
Anche i tramonti goduti a La Digue difficilmente svaniranno dalla nostra memoria... Lasciare la digue spezza un po’ il cuore, ti sembra difficile poter rivedere qualcosa di altrettanto bello.
Mahé
Ma la grande isola, Mahé, ha dopo poche ore consolato la nostra malinconia, offrendo inaspettati scenari da capogiro, scorci dall’alto incredibili e infinite spiagge selvagge. Le montagne consentono di ammirare da una posizione privilegiata le isolette intorno a Mahé: da lì una parola sola ti viene in mente, “blu”.
La costa ovest ti accoglie con la placida Beau Vallon, ideale per lunghe nuotate e per sereni riposini e con la mondana Port Launay North Beach affollata di persone, ma scendendo verso sud ci si ritrova in un altro mondo, più isolato e selvaggio, fatto di spiagge dove è possibile stare soli, a pensare di essere gli unici esseri viventi, così lontani dalla civiltà e così vicini al paradiso.
Parlo soprattutto di Anse Intendance, dove le sfumature di turchese non hanno fine, dove il mare e il cielo si uniscono in un tutt’uno che toglie il fiato, dove tutti i pensieri svaniscono tranne uno: da qui non me ne voglio andare…
È qui che, l’ultimo giorno del nostro viaggio, una tartaruga di mare e’ venuta a farci visita, come a volerci salutare a darci quello che, speriamo, sia stato un arrivederci.
E dunque è arrivato il momento di partire di lasciare queste isole meravigliose, incontaminate e selvagge, dove ogni punto cardinale ti sorprende illuminandoti d’azzurro, dove la gente multietnica e multicolore ti accoglie con la sua spensieratezza, dove l’anima si alleggerisce per poi riempirsi d’infinito.