Diario di Famiglia
Primo giorno
Io, mia moglie ed i nostri due figli di 6 e 8 anni, atterriamo alle Seychelles alle 8.00 del mattino, stanchi dal lungo viaggio ma smaniosi di tuffarci nelle meravigliose acque dell’Oceano Indiano.
Abbiamo viaggiato con Etihad, senza alcun problema, partendo da Venezia e facendo scalo (purtroppo per 6 ore) ad Abu Dhabi.
L’efficiente servizio di autonoleggio all’aeroporto di Victoria ci consegna rapidamente la nostra utilitaria (una Hyundai i10 praticamente nuova), con la quale raggiungiamo il nostro alloggio La Fontaine Holiday Apartments and Villas, nei pressi di Beau Vallon.
L’appartamento è ampio, bello e pulito, gestito da personale molto gentile ed efficiente; lasciamo le valige, decidiamo come primo giorno di prendercela comoda ed in due minuti di auto siamo alla spiaggia di Beau Vallon. Pur essendo la spiaggia più frequentata delle Seychelles e pur essendo domenica, la cornice è comunque incantevole e la presenza degli abitanti dell’isola la rende molto vivace e vera.
Secondo giorno
Prendiamo l’auto e ci dirigiamo sulla costa ovest, verso Baie Ternay. L’entroterra fra Victoria e Port Glaud è un’esplosione di fitta vegetazione tropicale mentre la strada costiera da Port Glaud a Baie Ternay è un susseguirsi di incantevoli scorci di ampie spiagge (complice la bassa marea del mattino) pressoché deserte.
Baie Ternay si raggiunge percorrendo a piedi un sentiero asfaltato fiancheggiato da colonie di granchi… “spassoso” sia per i grandi che per i bambini. La baia offre la possibilità di fare snorkelling anche con bambini: emozionante in particolare la vista dei trigoni, dei salti fuori dall’acqua dei pesci e delle “danze” dei branchi di pesciolini.
Pranzo a base di pesce in un dignitosissimo take away lungo la strada (360 SR = 22,5 € circa in quattro) e pomeriggio di snorkelling e giochi con le onde ad Anse Louis.
Terzo giorno
Esploriamo in auto la costa a nord di Beau Vallon fino al Northeast Point. La strada fiancheggia il mare ed è come sempre poco trafficata: decidiamo di percorrerla con calma, finestrini abbassati, godendoci lo spettacolo della natura.
Scegliamo poi la spiaggia pressoché deserta di Glacis Beach per una nuotata mattutina e scopriamo con grande piacere di essere capitati in un’ottima area per lo snorkelling: rocce e corallo costituiscono il fondale ideale per i tipici pesci variopinti da barriera, in buon numero ed anche di dimensioni ragguardevoli.
Pranzo a base di carne preso al take away di Glacis (290 Rs = 18 € circa in quattro) e pomeriggio di giochi con le onde a Beau Vallon.
Quarto giorno
Percorriamo in auto tutta la costa est, godendo del quotidiano spettacolo mattutino della bassa marea, quando le spiagge sono più ampie ed il mare più placido. Ci dirigiamo ad Anse Takamaka, per la quale vale un solo aggettivo: perfetta.
Immancabile snorkelling con i bambini, intervallato da una lunga passeggiata fino alle rocce granitiche che orlano la spiaggia a nord. Sorprendente la nuotata a pochi passi dalla riva con le Aquile di mare.
Pranzo buono ma più costoso dello standard al Take Away di Takamaka (soprattutto notando che ai seychellesi facevano pagare il 40% in meno); lo consumiamo nella vicina Anse Soleil, spiaggia molto bella ma non al livello della precedente.
Quinto giorno
Decidiamo di visitare Victoria in attesa dell’aereo delle 16.35 che ci porterà a Praslin. La capitale è una piccola ma frizzante cittadina; visitiamo il mercato coperto di Market Street dove, come in ogni mercato che si rispetti, colpiscono le urla dei venditori, i colori della frutta e dei vestiti in vendita e soprattutto gli odori (di pesce e spezie su tutti).
Proseguiamo poi la passeggiata per le principali vie cittadine ma ben presto, vinti dalla fame e dal caldo, ci rifugiamo (quasi involontariamente) in un piccolo ristorante italiano di Market Street “Taste of Italy”: pur prediligendo sempre la cucina locale, in questo caso devo ammettere che spaghetti al tonno e pizza margherita erano ottimi (30 € circa in quattro).
Al pomeriggio la riconsegna dell’auto all’aeroporto avviene senza imprevisti. Restiamo poi in attesa del nostro volo che partirà con circa 30 minuti di ritardo. L’esperienza di volo con il piccolo aereo ad elica (21 posti) va provata…i bambini ne saranno entusiasti e gli adulti non saranno comunque pentiti per non aver preso la nave (l’oceano non sembra promettere un’attraversata idilliaca).
Puntuale a Praslin ci attendeva la nostra utilitaria (Kia Picanto), con la quale abbiamo raggiunto in circa 30 minuti il Sea View Lodge dal lato opposto dell’isola, ad Anse Possession.
L’appartamento era delizioso ed esattamente come ce lo aspettavamo. Azzeccatissima la scelta di ordinare, già dall'Italia, la cena presso il Sea View Lodge in questa giornata di trasferimento: ci è stata portata direttamente sul terrazzo della nostra villetta, a circa 15 metri dalla spiaggia, una cena tipica creola a base di pesce per gli adulti e pollo per i bambini, talmente abbondante che ci abbiamo pranzato anche il giorno successivo! Dulcis in fundo ci hanno portato quattro bei gelatoni al cucchiaio.
Solo l’ultimo giorno scopriremo che ci è costata 100 €: cifra non esorbitante, ma che non ci aspettavamo visto che sulla nostra guida c'era scritto che costava 15 € a testa.
Sesto giorno
Prendiamo l’auto e ci dirigiamo ad Anse Lazio. Spiaggia magnifica e snorkelling meraviglioso vicino alle rocce che delimitano la baia. Spiaggia ancor più gradevole nelle prime ore della mattina, prima che aumenti il numero di turisti.
Pranzo nel nostro appartamento, distante pochi chilometri da Anse Lazio, ricognizione al porto di Baie Sainte Anne per capire orari e prezzi delle barche per La Digue e resto del pomeriggio ad Anse Possession, fra passeggiate sulla spiaggia e bagni nelle sue calde ed immobili acque.
Settimo giorno
Visto il tempo molto nuvoloso, anziché andare a La Digue decidiamo di esplorare la Vallée de Mai. Optiamo per la visita guidata in Italiano (10 € a testa, bimbi gratis, durata quasi 2 ore), molto utile per comprendere flora, fauna e storia del Parco; la guida, Vincenzo, si dimostra molto competente ed i bambini imparano tanto sulla natura delle isole e si divertono allo stesso tempo. Dopo la visita guidata c'è l’ulteriore possibilità di girovagare per il parco da soli, ma già “istruiti” dalla visita guidata. Noi decidiamo di uscire dal Parco e di andare a pranzare “al sacco” ad Anse Consolation.
Proseguiamo poi l'esplorazione in auto della costa sud, fino ad Anse Citron, dove decidiamo di fare una passeggiata sulla spiaggia. Simpatici i passaggi fra le rocce di granito che delimitano la spiaggia … anche se l’incontro con un grosso granchio spaventa un po' i nostri piccoli.
Finale di giornata ad Anse Volbert (Cote d'Or), sempre affascinante con le sue acque turchesi, anche con tempo nuvoloso. Qui contrattiamo con ragazzi locali (come fanno gran parte dei turisti) la gita in barca del giorno successivo a Curieuse Island & St. Pierre Islet, pranzo incluso (110 € in totale per 2 adulti e 2 bambini). Serata e nottata piovose.
Ottavo giorno
La pioggia di prima mattina ci fa partire con 30 minuti di ritardo; verso le 10 salpiamo quindi da Anse Volbert per Curieuse Island.
Prima tappa della gita presso il Centro di riproduzione delle tartarughe dove, non essendoci visite guidate, giriamo liberamente per il sito. Incontrare questi enormi rettili è stato davvero emozionante sia per gli adulti che per i bambini: si ha il privilegio di essere al cospetto di maestose e mansuete creature primordiali, antiche, uniche.
Dopo aver assistito ad un accoppiamento ed aver “salvato” una tartaruga gigante che si era cappottata, con il sole che rifà la sua comparsa, percorriamo per poco più di un’ora il sentiero che ci porta ad Anse José, dove ci aspetta un pranzo al barbecue.La passeggiata si rivela molto piacevole: attraversa un’area costiera selvaggia, densa di mangrovie e popolata da una moltitudine di granchi e paguri di ogni dimensione; si ha la rara possibilità di rimanere isolati in mezzo ad una natura (quasi) incontaminata.
Pranzo al barbecue ottimo ed abbondante, riposino in spiaggia (finalmente sotto il sole) e poi snorkelling non strepitoso a St. Pierre Islet, con mare moderatamente mosso; oltre ai classici pesci di barriera, incontro con due grossi batfish che stazionavano sotto alla barca.
La gita è stata nel suo complesso davvero piacevole, complice il tempo decisamente clemente… visti i presupposti della mattina; piaciuta in particolare a tutta la famiglia la passeggiata lungo la fascia costiera. Serata e nottata piovose.
Nono giorno
Vista l’esperienza positiva del giorno precedente, ci appoggiamo agli stessi ragazzi locali di Anse Volbert per il trasferimento in barca + noleggio biciclette a La Digue (100 € in totale per 2 adulti e 2 bambini; la quota non prevede il pranzo, per cui decidiamo di portarci da casa dei panini).
Prima della partenza, sulla spiaggia di Anse Volbert, assistiamo a svariati screzi tra i locali che organizzano le gite: evidentemente c'è qualche problema organizzativo e con l’assegnazione delle barche; come volevasi dimostrare, tempo qualche minuto e ci ritroviamo in “troppi turisti su una troppo piccola barca” in mezzo all’oceano (mosso), in direzione La Digue.
A metà del percorso uno dei due motori (100 kW ciascuno) smette di funzionare: il nostro “capitano” lascia temporaneamente la guida ad uno dei turisti presenti (!?!) e va a poppa per tentare di riavviare manualmente il motore non funzionante; ad un certo punto spegne anche l’unico motore rimasto e ci ritroviamo in “troppi turisti su una troppo piccola barca” fermi in mezzo all’oceano (mosso). Dopo qualche interminabile minuto di suspence e di tentativi di riavvio, il motore che si era fermato riparte, viene quindi riacceso anche il motore che era stato temporaneamente spento; ripartiamo quindi alla volta di La Digue, dove arriviamo dopo circa 25 minuti dalla partenza da Praslin.
A La Digue il “capitano” della nostra barca consegna la quota parte dei nostri soldi al noleggiatore di bici, il quale ci rende subito disponibili un’ampia gamma di biciclette usatissime e mezze scassate, ma sufficientemente adatte per esplorare l’isola; i turisti in barca con noi che avevano lasciato l’intera quota pagata (posto barca + bici) all’organizzatore a Praslin, hanno invece dovuto ripagare, con molto disappunto, il noleggio delle biciclette (100 SR a bicicletta) a La Digue.
Sull’isola decidiamo di prendercela comoda, godendoci il giro i bici per le tranquille vie di La Passe ed attraverso la tenuta dell’Union Estate fino alla leggendaria spiaggia di Anse Source d'Argent: qui stiamo talmente bene che decidiamo di rimanerci per l’intera giornata, consapevoli di non aver visto il resto dell’isola, ma felici e rilassati al cospetto del magnifico scenario di rocce, vegetazione e mare che avevamo di fronte.
Al porto di La Passe, alle 17.30, in ritardo di circa 30 minuti, ritroviamo la nostra barca con un nuovo equipaggio, stavolta composto da 2 persone più esperte che ci garantiscono di aver sistemato il motore; salvo un rabbocco “volante” di benzina effettuato in mezzo al mare, il viaggio di ritorno si rivela meno complicato dell’andata… quasi piacevole. Col senno di poi, sarebbe forse stata più costosa, sicuramente meno avventurosa ma anche più confortevole, l’attraversata in barca con le compagnie ufficiali in partenza da Baie Sainte Anne.
Decimo ed undicesimo giorno
Dopo due giornate di gite in barca, ci concediamo due giornate di mare a Praslin, prima dell’arrivo del temuto giorno della partenza per l’Italia.
Proviamo a dirigerci al mattino ad Anse Lazio, sul nostro personalissimo “podio” tra le più belle spiagge viste in questo viaggio, insieme ad Anse Takamaka (quella di Mahe’) e ad Anse Source d’Argent (a La Digue). Purtroppo ad Anse Lazio le onde, abbastanza alte, rendevano l’accesso all’acqua difficile anche agli adulti e lasciavano pochissima spiaggia asciutta.
Ci dirigiamo quindi nella vicinissima Anse Takamaka: la spiaggia è protetta da alcune formazioni rocciose che formano delle vere e proprie isolette vicino a riva, raggiungibili procedendo a piedi nell’acqua e perfette per essere esplorate dai bambini; qui tra l'altro, durante lo snorkelling, avvistiamo un pesce scorpione.Al pomeriggio, complice il mare lievemente più calmo, decidiamo di tornare ad Anse Lazio per giocare per un paio d'ore con le potenti onde. Pizza (non male) per cena alla Gelateria De Luca ad Anse Volbert.
L’ultimo giorno di vacanze lo passiamo ancora ad Anse Lazio, battuta da onde più piccole rispetto al giorno precedente e quindi ancora più divertenti; peccato quel giorno vi fosse l’acqua torbida a causa delle onde, perché lo snorkelling tra le rocce di Anse Lazio è davvero imperdibile. Buon pranzo al ristorante della spiaggia “Le Chevalier” (quello più ad ovest, il più lontano dal parcheggio) e cena al nostro appartamento.
Dodicesimo giorno
Salita presso la località Zimbabwe per saluto dall’alto dell’isola ed ultimo viaggio in auto in direzione aeroporto.
Alla riconsegna dell’auto la compagnia di autonoleggio Bliss Car Hire si rovina la reputazione chiedendoci 500 Rp (30 € circa) in quanto reputa necessaria una pulizia interna extra del veicolo dalla sabbia: di sabbia all’interno ve n’era davvero poca (abbiamo fatto le foto a riprova) per cui abbiamo “finto” di litigare per una decina di minuti ed infine gli abbiamo dato 300 Rp, con la promessa che li avremmo maltrattati nelle recensioni su internet … e così stiamo facendo.
Seguono infine tre voli nello stesso giorno: Praslin-Mahe’, Mahe’-Abu Dhabi e Abu Dhabi-Venezia; viaggio lungo, con l’unico problema della consapevolezza di aver terminato una vacanza che non dimenticheremo facilmente.